Le cerimonie di nozze erano caratterizzate da un corteo di andata e da uno di ritorno (a piedi; raramente con le carrozze); il corteo di andata vedeva la sposa al braccio del padre (o di chi ne faceva le veci), seguito dai “compari d’anello”, in coppia; quindi, dai testimoni; quindi dai parenti prossimi e, infine, dagli invitati: tutti rigorosamente in coppia.

Il corteo di ritorno, naturalmente, vedeva in prima fila gli sposi a braccetto, seguiti dai “compari d’anello”, quindi, dai testimoni; quindi dai parenti prossimi e, infine, dagli invitati. Quando, dopo la cerimonia, gli sposi si affacciavano all’ingresso della Chiesa, in segno di augurio di prosperità si lanciavano monetine e confetti (il riso, non lo ricordo; forse perché, come tutti i generi alimentari, era razionato). Orde di ragazzini si precipitavano fra i piedi delle persone, in gara per raccogliere il maggior numero di monete e/o confetti.

TESTO DI GINO MUTINATI, tratto da SCAMPOLI DI RICORDI N. 17

datazione
localizzazione
proprieta
codice_univoco
ambito
definizione /